Domenica 11 settembre 2022
Ore 11.00 CICLONICA – Monologo per donna in bicicletta
Compagnia Stradevarie – Campsirago Residenza
di e con Soledad Nicolazzi
Luogo: Cecchi Point – Salone delle Arti, Via Antonio Cecchi 17 Torino
Stradevarie, compagnia indipendente nata nel 1999, esplora le strade del teatro con generi e linguaggi diversi, dal teatro civile e di ricerca all’interazione fra teatro di figura, musica e parola.
Al centro del lavoro storie contemporanee, fragili, grottesche, surreali. E rivoluzioni sotterranee. Storie che vengono raccolte, riscritte e raccontate, anche senza parole, con uno sguardo al femminile e una punta di ironia “Gli spettacoli covano per anni sotto le nostre orecchie e poi, improvvisamente, si fanno urgenti. Ci piace svelare i trucchi, e guardarci negli occhi con lo spettatore. Crediamo davvero che il teatro sia per tutti e invitiamo, se possibile, qualche vecchia zia ai nostri debutti. Alcuni spettacoli sono per i bambini, nostri maestri.” Soledad Nicolazzi
Stradevarie pone una particolare attenzione alla formazione, al territorio e all’intercultura. Insieme a ScarlattineTeatro, ha collaborato con l’Organizzazione Internazionale della Migrazione con cui ha curato un progetto di formazione teatrale presso il dipartimento di Pedagogia dell’Università di Pristina (Kosovo). Stradevarie ha tenuto corsi presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Bicocca di Milano, laboratori presso il Circolo Gianni Bosio di Roma e ha collaborato con l’Ente Teatrale Italiano nell’ambito del progetto “CTE – Lo spettacolo dal vivo come esperienza educativa”. La compagnia ha inoltre curato diversi progetti con le biblioteche aderenti al programma “Nati per leggere”, ha organizzato tre edizioni de”Il gioco dell’arte”- Festival di Arte e Teatro per l’infanzia, in collaborazione con il Comune di Carrara (MS) e con la Biennale di Scultura, e ha collaborato con “Il teatro degli incontri” di Milano diretto da Gigi Gherzi in progetti teatrali all’interno dei centri di accoglienza per rifugiati politici.
Nel 2016 “Miraggi Migranti” spettacolo di figura, musica e pittura in scena, ha portato la compagnia tournée in Etiopia (2016), dove è stato realizzato anche un laboratorio di tre mesi rivolto a giovani cittadini etiopi, in collaborazione con il Comitato Collaborazione Medica.
Dal 2018 Stradevarie collabora alla gestione dello Spazio Culturale Ex Ospedale San Giacomo a Carrara, insieme con le compagnie Semi Cattivi, Policardia Teatro, Antonio Bertusi. Qui Soledad Nicolazzi conduce, per il terzo anno consecutivo, un laboratorio teatrale sul territorio e sul paesaggio rivolto ad adulti.
Nel 2018 Soledad Nicolazzi e Alessandra D’Aietti sono state impegnate nello spettacolo “Marbleland”, un monologo che nasce da una raccolta di interviste a cavatori, imprenditori, scultori, artigiani, camionisti, ambientalisti e persone che ruotano attorno al mondo delle cave di Carrara.
Al progetto A piazza delle erbe collabora con Stradevarie anche Mara Guadagni. Per il progetto Miraggi Migranti hanno collaborato Valentina Sarogni per il docufilm e Barbara Monaco, mancata nel 2017.
Gli spettacoli di Stadevarie vengono presentati sia nei teatri che in contesti non convenzionali.
TRAMA
monologo per donna in bicicletta liberamente ispirato alla Critical Mass e a Don Chisciotte
…eppure io ti dico Antonia che è tempo di mettersi sulla strada dell’utopia…
Ciclonica è la storia di una donna che sogna di partire a cavallo della sua “velocipede Ronzina” per raddrizzare il mondo:
un Don Chisciotte moderno e femminile, un’eroina indomita e visionaria che lotta contro il popolo delle auto, dei motori, dei fumi e dei rumori. La geografia di riferimento è il groviglio di strade di una metropoli, la storia è quella della rivolta impossibile e ostinata, il pensiero è quello di Critical Mass, evento spontaneo diffuso in diverse città del mondo che raduna ciclisti in “coincidenze organizzate” con un obiettivo: invadere pacificamente le strade urbane con le loro biciclette, mandando in tilt il traffico.
Ronzina è fragile, gloriosa e incerta come il sogno di trasformare un mondo a benzina in un mondo a pedali.
All’inizio del monologo l’attrice è in camicia da notte, e la piccola bicicletta è smontata: una ruota per cuscino, un copertone come luna. Con il passare delle scene personaggio e bici si ricompongono fino a quando, pronte per “raddrizzare torti e riparare offese” partono per le strade della metropoli. Ciclonica parla a un’amica lontana, una sorta di Sancho che chiama Antonia e a cui racconta del suo strano fidanzato, dell’incontro con “l’addetto costruttore” che la arma cavaliera, delle avventure su ponti sopra draghi fischianti, vie sconnesse, campi aperti, viscere metropolitane.
La prode cavaliera si nutre dell’idioma aulico di Cervantes e del linguaggio dei cicloattivisti e la notte canta le lodi del “prode popolo pedalante” che gira, gira e tiene in ostaggio il nemico rombante. Nel corso dello spettacolo, inoltre, si assiste ad un piccolo teatrino di ombre montato sulla bici e a tre corti in bianco e nero, girati in superotto.
PREMI
Nel giugno 2003 a Ciclonica viene assegnata la borsa teatrale “Anna Pancirolli”: “Il premio va a Soledad Nicolazzi, per aver saputo sintetizzare in un lavoro minimale, definito nel gesto e trattenuto nella parola, un’istanza più ampia e collettiva, trasformando le sagome semplici e fragili della clownerie in un circo ridotto e al contrario, circo senza spalti e senza pubblico, legno deserto dove di affacciano i fantasmi giganti, firmati e inquinanti di un mondo intero. Del suo lavoro inoltre la giuria ha voluto premiare quel carattere di coraggiosa ingenuità e di intima leggerezza nella costruzione scenica che appaiono qualità preziose e motrici della creazione artistica.”